BENESSERE MENTALE

Come curare la stanchezza cronica e riappropriarti della tua vitalità

La stanchezza cronica rappresenta una condizione che va ben oltre il normale senso di affaticamento quotidiano. Si tratta di uno stato persistente che richiede un’analisi approfondita per comprenderne le cause e sviluppare strategie efficaci per il recupero della propria energia vitale.

Cosa si intende per stanchezza cronica?

Quando parliamo di stanchezza cronica, ci riferiamo a una condizione complessa che persiste per almeno sei mesi consecutivi e non trova sollievo nel normale riposo. A differenza della comune stanchezza passeggera, questa condizione impatta significativamente sulla qualità della vita, interferendo con le attività quotidiane, le relazioni sociali e la capacità lavorativa. La peculiarità di questo stato risiede nella sua natura multifattoriale: non si tratta semplicemente di un accumulo di stanchezza fisica, ma di una condizione che coinvolge diversi sistemi dell’organismo, dalla funzionalità cellulare al sistema immunitario.

Sintomi comuni della stanchezza cronica

Affaticamento persistente 

La manifestazione della stanchezza cronica si esprime attraverso un quadro sintomatologico articolato. Il sintomo cardine è rappresentato, come già anticipato, da un affaticamento persistente che non trova sollievo neanche col riposo notturno o nei momenti di pausa. Questo si accompagna spesso a una significativa riduzione delle capacità cognitive, con difficoltà di concentrazione e quella che viene comunemente definita “nebbia mentale“.  

Dolori muscolari 

I dolori muscolari rappresentano un altro aspetto caratteristico, manifestandosi in modo diffuso e spesso accompagnati da rigidità articolare. La qualità del sonno risulta compromessa, con risvegli frequenti e una sensazione di non aver riposato al risveglio.  

Malessere post-sforzo 

Particolarmente significativo è il malessere post-sforzo, che può protrarsi per oltre 24 ore anche dopo attività di intensità moderata.

Quali sono le cause della stanchezza cronica?

L’origine della stanchezza cronica affonda le sue radici in un complesso intreccio di fattori biologici, ambientali ed epigenetici. A livello biologico, è stato evidenziato come alterazioni del sistema immunitario possano giocare un ruolo fondamentale, insieme a squilibri ormonali che coinvolgono in particolare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, ovvero il coordinatore centrale dei sistemi di risposta neuroendocrina allo stress (HPA). In poche parole, è il mezzo che nel nostro organismo regola la capacità di adattamento allo stress

Un ruolo importante è svolto anche dal metabolismo energetico cellulare, in particolare dai mitocondri, le vere e proprie “centrali energetiche” presenti in ogni nostra cellula. Quando i mitocondri non funzionano correttamente, la produzione di energia dell’intero organismo ne risente, contribuendo significativamente alla sensazione di stanchezza persistente

Anche l’ambiente in cui viviamo può influenzare profondamente il nostro livello di energia. L’inquinamento atmosferico, l’esposizione a campi elettromagnetici, il contatto con sostanze chimiche presenti in alcuni alimenti o prodotti di uso quotidiano, e persino il rumore costante delle città moderne rappresentano fattori di stress per il nostro organismo. Questi elementi ambientali possono aumentare lo stress ossidativo cellulare e l’accumulo di tossine, compromettendo ulteriormente la nostra vitalità. La qualità del sonno, sempre più minacciata da ritmi di vita frenetici e dall’esposizione alla luce blu dei dispositivi elettronici, rappresenta un ulteriore fattore ambientale determinante. 

Il ruolo dell’epigenetica nello stress cronico 

Non meno importanti, infine, sono i fattori epigenetici, che rappresentano il ponte tra il nostro patrimonio genetico e l’ambiente. L’epigenetica ci insegna che le nostre scelte quotidiane – dall’alimentazione all’attività fisica, dalla gestione dello stress alle relazioni sociali – possono “accendere” o “spegnere” determinati geni, influenzando direttamente la nostra energia vitale. Per esempio, una dieta ricca di nutrienti specifici può attivare geni coinvolti nella produzione di energia, mentre lo stress cronico può “silenziare” geni importanti per il nostro benessere. Questa interazione dinamica tra geni e ambiente spiega perché due persone con lo stesso patrimonio genetico possono avere livelli di energia molto diversi in base al loro stile di vita.

Stanchezza cronica: esami e diagnosi

La diagnosi della stanchezza cronica richiede un approccio sistematico e approfondito. Il percorso diagnostico inizia con un’accurata anamnesi che consideri la storia clinica completa del paziente, inclusi i fattori scatenanti e l’evoluzione temporale dei sintomi. Le analisi del sangue rappresentano un punto di partenza fondamentale: vengono valutati i marcatori infiammatori (che segnalano eventuali infiammazioni in corso), la funzionalità tiroidea (che regola il nostro metabolismo energetico), lo stress ossidativo (che misura i danni dei radicali liberi) e la funzionalità mitocondriale (che indica l’efficienza dei microscopici generatori di energia delle nostre cellule). Questi esami, insieme al profilo ormonale completo, possono fornire una mappa precisa del nostro stato energetico.

Come curare la stanchezza cronica

Il trattamento della stanchezza cronica richiede un approccio personalizzato che consideri la complessità individuale di ogni caso. La strategia terapeutica può basarsi su tre pilastri fondamentali: il supporto nutrizionale mirato, l’ottimizzazione dello stile di vita e l’integrazione di precisione

1 – Nutrizione 

Il supporto nutrizionale deve mirare a fornire all’organismo tutti i micronutrienti necessari per un ottimale funzionamento cellulare, con particolare attenzione ai fattori energetici e agli antiossidanti. L’alimentazione deve essere strutturata per sostenere il metabolismo e ridurre lo stress ossidativo

2 – Stile di vita 

L’ottimizzazione dello stile di vita include la regolazione dei ritmi circadiani, fondamentali per il recupero energetico, e l’introduzione graduale di attività fisica calibrata, evitando il sovraccarico che potrebbe peggiorare i sintomi. 

3 – Integrazione di precisione 

Infine, l’integrazione di precisione rappresenta un elemento fondamentale: si tratta di un approccio nutraceutico mirato che agisce direttamente sulla longevità cellulare attraverso nutrienti specifici come nucleotidi, antiossidanti e attivatori del metabolismo energetico. Questi componenti lavorano in sinergia per supportare le funzioni vitali delle cellule e contrastare i processi di affaticamento cronico.  

La strada per il recupero della vitalità inizia con un’analisi approfondita della situazione personale.  

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